Auto storiche in Italia: la verità nascosta
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Direttore: Alessandro Plateroti

Auto storiche in Italia: la verità nascosta

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Le anomalie nel settore delle auto storiche in Italia: solo il 20% delle vetture certificate come “storiche” soddisfa i criteri legali.

Secondo una recente denuncia del Codacons, solamente il 20% delle auto certificate come storiche in Italia rispetterebbe effettivamente i criteri richiesti per questa classificazione. La maggior parte di questi veicoli, incluso un numero significativo di furgoni da lavoro, sarebbe invece utilizzata quotidianamente per scopi convenzionali, sfuggendo alle normative più restrittive previste per le vere auto d’epoca.

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Anomalie nel settore delle auto storiche

Il Codacons ha portato alla luce una situazione allarmante riguardante il settore delle auto storiche in Italia. Nonostante ci siano circa 553mila vetture certificate come “storiche”, appare che solo una piccola frazione di queste — appena l’20% — possiede i requisiti necessari per tale riconoscimento. Questo status speciale consente ai proprietari di beneficiare di esenzioni fiscali significative, come quelle relative al bollo auto e ad altre tasse automobilistiche, portando a un mancato introito per lo stato stimato in circa 30 milioni di euro all’anno.

Uso imprevisto e conflitti di interesse

Tra le vetture erroneamente classificate come storiche, molti sono i furgoni utilizzati attivamente per il trasporto commerciale. Questo abuso evidenzia non solo una gestione inadeguata delle certificazioni, ma solleva anche questioni riguardanti l’integrità di chi assegna tali riconoscimenti. Secondo il Codacons, le federazioni che gestiscono i registri auto storici opererebbero in una “presunta posizione di oligopolio“, influenzando negativamente la trasparenza e l’equità del processo di certificazione.

Il caso presentato dal Codacons all’Antitrust e ad altri organi competenti pone interrogativi seri sull’efficacia e l’equità delle normative attuali. È chiaro che il sistema di certificazione delle auto storiche necessita di una revisione profonda per garantire che solo i veicoli che rispettano pienamente i criteri storici e collezionistici godano degli incentivi fiscali previsti. La speranza è che queste rivelazioni conducano a riforme significative per prevenire future perdite erariali e promuovere un utilizzo più giusto e mirato delle agevolazioni fiscali.

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ultimo aggiornamento: 4 Maggio 2024 16:00

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